martedì 31 dicembre 2013

Attivata la sezione SCRIVICI!

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Scriveteci numerosi!!!

Programma escursioni 2014


Ciao ragazzi, sul sito della Pietra Verde abbiamo pubblicato il libretto delle escursioni in programma nel 2014, ecco il link: Sulle Orme della Natura
Quali escursioni vi interessano di più? Vi piacerebbe partecipare?

martedì 24 dicembre 2013

Avventure in Appennino

La Provincia Pavese del 23 dicembre 2013, pag. 8, parla di noi!

AUGURI!

Ragazzi, i campi invernali stanno per iniziare!!!
Nel frattempo vi auguriamo un buon Natale, che possa portarvi tanta gioia!
Foto di Pierluigi Casanova

martedì 10 dicembre 2013

Le Ofioliti e La Pietra Verde


Il termine Pietra Verde fa riferimento ad una roccia particolare chiamata Ofiolite.
Il nome Ofiolite, proveniente da parole greche che significano letteralmente “roccia serpente”, è dovuto alla sua caratteristica colorazione verdognola, che ricorda la pelle di molti rettili. Le Ofioliti sono quindi conosciute nel lessico popolare con il termine di rocce verdi o pietre verdi.
Ofioliti
Le Ofioliti sono sezioni di crosta oceanica e del sottostante mantello che sono state sollevate o sovrapposte alla crosta continentale fino ad affiorare.
Il paesaggio che oggi possiamo ammirare intorno a noi, formato da valli, pendii dalla vegetazione rigogliosa, pianure coltivate e urbanizzate, cime montuose che si susseguono formando lunghe catene… milioni di anni fa era completamente diverso. Lo sguardo si posava a perdita d’occhio su una vastissima distesa d’acqua. Ebbene sì, i sentieri del nostro Appennino che percorriamo quando usciamo in escursione, milioni di anni fa erano sul fondo di un immenso oceano.

Immaginate un oceano...
La Terra ha assunto l’aspetto che noi oggi possiamo osservare attraverso un lunghissimo (e non ancora terminato!) processo di orogenesi: serpeggiando sui fondali, lunghissime spaccature percorrono distanze incalcolabili, sezionando la superficie dell’intero globo terrestre in diverse placche. Da alcune fenditure fuoriesce nuovo materiale incandescente, proveniente dalle profondità della terra: le placche si muovono, si spingono, si sovrappongono. In corrispondenza di zone ben precise hanno origine movimenti verticali che sollevano i fondali marini finché, ora con estrema lentezza, ora con furia incalcolabile, questi affiorano in superficie. Compare un’isola, poi due, un intero arcipelago, destinato a diventare parte delle catene montuose che noi oggi possiamo ammirare. Tutto questo è accaduto davvero, ma in tempo così lontano da essere invisibile anche agli occhi dell’immaginazione.
I resti di quell’antico fondale affiorano qua e là sulle alture, fra i potenti strati di sedimenti che li ricoprono; l’acqua di un torrente scava il fianco di una montagna, portando alla luce la successione di strati da cui ha avuto origine: una sorta di calendario geologico.
Gli uomini che iniziarono a popolare le nostre valli raccoglievano le pietre verdi percorrendo i greti dei torrenti e, una volta tornati al villaggio, le lavoravano abilmente con le loro mani ruvide per farne utensili adatti alle necessità di una dura e a noi ormai misteriosa vita quotidiana, nonché merce di scambio con altri popoli provenienti dalla costa ligure o dalla pianura padana.
Oggi nessuno raccoglie più quelle pietre verdi; esse giacciono qua e là sul greto dei torrenti che solcano queste valli o affiorano sporadiche dai fianchi delle montagne. Piccoli ciottoli e grandi massi. Sculture del tempo, memorie del mondo.

Perché allora l’Associazione ha scelto di chiamarsi “La Pietra Verde”? In parte per doveroso rispetto alla notevole parte sostenuta da queste particolari rocce sul grande palcoscenico dell’evoluzione, e in parte per rendere omaggio agli atavici abitanti della rupe del Guardamonte e di altri insediamenti scoperti nelle valli vicine.
E voi, avete mai trovato una pietra verde?

giovedì 5 dicembre 2013

Il Tartufo e la Fiera di San Sebastiano Curone



Il 17 novembre 2013 la Pietra Verde ha partecipato con un proprio stand alla 30ma Mostra Mercato del Tartufo, Fiera Nazionale a San Sebastiano Curone (AL).
L'intento della manifestazione è quello di far conoscere la produzione di tartufi bianchi e neri delle Terre del Giarolo, di qualità sicuramente pari se non migliore di quelli di altre zone più "titolate".
Una particolarità della Fiera è l'Asta di Tartufi bianchi e neri che ha luogo nel pomeriggio presso la Sala S.O.M.S.

La Sala S.O.M.S.

Tartufi in vendita presso la Sala S.O.M.S.

Lo stand della Pietra Verde

E qui la domanda sorge spontanea… Chi di voi saprebbe spiegare cos’è un tartufo?
Ecco la risposta!

I tartufi sono una specie di funghi ipogei del genere Tuber, appartenenti alla famiglia Tuberaceae. Hanno corpo fruttifero ipogeo, cioè sotterraneo, e crescono spontaneamente nel terreno accanto alle radici di alcuni alberi o arbusti, in particolare querce e lecci, con i quali stabiliscono un rapporto di simbiosi. Comunemente per tartufo si intende il solo corpo fruttifero ipogeo che viene individuato con l'aiuto di cani (ma tradizionalmente la raccolta era compiuta impiegando un maialino!) e raccolto a mano. Il tartufo è un alimento estremamente pregiato e ricercato, molto costoso. Il tipico profumo penetrante e persistente ha lo scopo di attirare gli animali selvatici (maiale, cinghiale, tasso, ghiro, volpe), nonostante la copertura di terra, per spargere le spore contenute e perpetuare la specie.
La scienza che studia i tartufi si chiama idnologia.
Le prime notizie certe sul tartufo compaiono nel I secolo d.C.; grazie al filosofo greco Plutarco di Cheronea, si tramandò l'idea che il prezioso fungo nascesse dall'azione combinata dell'acqua, del calore e dei fulmini. Da qui trassero ispirazione vari poeti; uno di questi, Giovenale, spiegò che l'origine del prezioso fungo, a quell'epoca chiamato "tuber terrae", si deve ad un fulmine scagliato da Giove in prossimità di una quercia (albero ritenuto sacro al padre degli dèi).
I tartufi, neri o bianchi, sono un ottimo ingrediente in cucina per preparare risotti, per insaporire la polenta...e a voi piace il tartufo? Lo avete mai assaggiato?

martedì 3 dicembre 2013

Avventure in Appennino con la Pietra Verde


Il nostro Appennino, attraente, misterioso, incantevole… con le sue conosciute valli: Staffora, Curone, Borbera, luoghi magici e ancora selvaggi quando li percorriamo risalendo le morbide vette: Giarolo, Ebro, Chiappo, Boglelio, Cavalmurone, Legnà, Carmo e altri ancora.
Proprio alle pendici del Monte Ebro m 1701 s.l.m. troviamo un accogliente struttura della Parrocchia di Stazzano (AL): il Rifugio Pineta, ubicato nei pressi del paese di Piuzzo in val Borbera a m 950 s.l.m. nel Comune di Cabella Ligure (AL). Il Rifugio è dotato di grande refettorio con sala TV, 2 baite in legno da 17 posti con letti a castello, bagni e docce con acqua calda, campo da calcio, cappella votiva e addirittura la connessione WI-FI!
È in questo luogo che si svolgeranno i Campi Avventura invernali per ragazzi dai 6 ai 13 anni, dopo le indimenticabili esperienze dei campi passati presso il Rifugio Escursionistico “Piani di San Lorenzo” nel Comune di Cantalupo, che proseguiranno dall’estate 2014 terminati i lavori di ampliamento della struttura, ecco una nuova avventura da vivere tutti insieme. Un luogo perfetto, un’esperienza unica per i ragazzi, un territorio che diventa terreno fertilissimo per giochi, scoperte, passeggiate, laboratori, per conoscere luoghi meravigliosi, per instaurare nuove amicizie, per crescere in maniera semplice e con rispetto reciproco, e alla sera, dopo la cena, intorno al calore della stufa, i racconti, le leggende e le storie ammalianti di questi monti ci culleranno fino al meritato riposo.
I Campi Avventura sono seguiti da un Istruttore di Walking Ecoconsapevole e due assistenti inseriti nell’Associazione Naturalistica Culturale “La Pietra Verde”, i posti disponibili sono 17 per turno (misti), dal 27 al 30 dicembre 2013 e dal 2 al 5 gennaio 2014, il costo è di € 150,00 per persona che comprende la pensione completa e l’assicurazione.
Le iscrizioni dovranno essere effettuate telefonando ai seguenti numeri: 338.5291405 – 338.8157173
Oppure inviando una e-mail all’indirizzo: info@lapietraverde.it entro il 21 dicembre 2013.
Ulteriori informazioni sul sito www.lapietraverde.it
Ragazzi, partecipate numerosi!!!!

Vetta del Monte Ebro, 1701 m s.l.m.